Questa storia ispira e orienta la mia vocazione fin del mio soggiorno in Italia .
Storia ben conoscuita adesso grazie ai lavori di diversi
storici, archeologi e liturgisti (Se ne potra leggere di più nel mio libro.) Se
sono piuttosto precisi i dati scritturali, archeologici e istituzionali la loro
interpretazione teologica invece risulta malagevole : tala interpretazione
differisce secondo gli autori.
La traccia più antica d'un "diaconato" femminile
la troviamo nella lettera ai Romani, cap.16, v.1 . "Vi raccomando Febe,
nostra sorella, diaconessa della Chiesa di Cenchrées.Intanto essa fu una
protettrice per molti cristiani." e i cristianmi che sbarcavano dall'Asia e
della Siria essendo Cenchrées il porto di Corinto volto verso Oriente .
Avrà anche aperto la sua casa alle riunoni della nascente Chiesa : infatti le assemblee liturgiche
si svolgevano allora in case private. Se non è possibile salutare in Febe, la
prima diaconessa,, poiché l'istituzione delle diaconesse vena descritta solo
dopo l'anno 200, si puo riconoscere in lei un modelo ispiratore
dell'istituzione.
Non è cosa da poco venir chiamata sorella di Paolo dirà nel V° secolo san Giovanni
Crisostomo, il famoso arcivescovo di Costantinopoli, che, come vedremo, alle
diaconesse della sua diocesi ci teneva tanto.
A proposito del terzo capitolo della prima a Timoteo,
egli è molto chiaro."Pure le donne...l''apostolo vuol significare le donne – diacono. Alcuni pensano che si tratti
delle donne in genere. Ma non affatto. Non avrebbe senso inserire qui qualcosa
sulle donne in genere. Si tratta qui delle donne che hanno dignita di
diaconesse" .
Tra i tempi apostolici e il ricco periodo in cui fioriranno
le diaconesse, tra il IV° e il X° secolo, appare l'atto di nascita
dell'istituzione.
Nella Disdascalia degli Apostoli un documento siriaco del II° secolo, il
legislatoreconsiglia ai vescovi di sceglier delle donne , accanto ai diaconi
uomini. Lui le chiama donne-diacono o diaconesse. Esse devono prender parte ai
battesimi delle donne, evangelizzarle e visitarle se si ammalano.
Dal IV° secolo in noi le diaconesse si organizzano e si
sviliuppano attraverso tutto il bacino Mediterraneo.
Questa carta mostra che la loro presenza è attestata un po' da pertutto nell' Asia
Minore ( Attuale Turchia) , in Grecia,
in Siria, in Palestina, nell' Impero Persiano : documenti ufficiali,
atticonciliari, lapide funerarie, scritti letterari e teologici. I padri della
Chiesa ne parlano, esse corrispondono con i vescovi, di cui sono amiche.
Questa lapide si trova a Gerusalemne, sul monte degli Olivi. La scritta, datata del
VI° secolo verosimilmente, è redatta in greco : "Qui grace la serva e
vergine di Cristo, Sofia, diaconessa, seconda Febe, addormentasi nella pace, il
ventunesimo giorno di marzo."
Le Costituzione Apostoliche, voluminoso compendio liturgico
e canonico avevano favorito, a metă del IV° secolo, lo sbocciare di quel
ministero femminile : si trova una codificazionde molto precisa dello statuto del diacono e della diaconessa.
Fra i compiti essenziale della diaconessa, l'assistenza alle donne lungo il battesimo
per immersione, l'evangelizzazione e le cure a domicilio. Esse accolgono le
donne nelle assemblee eucaristiche, assicurano lo svolgimento normale dell'
assemblea. Fanno da legame tra le donne e la gerarchia maschile, portano
messagi fuori cittă.
Fanno parte del clero ; come i clerici hanno la loro parte della distribuzione delle
eulogie (che sono i pani offerti in troppo per l'Eucharistia e che non hanno
potuto essere consecrati.). Sono protette e perfino retribuite dagli
imperatori. Hanno un loro posto, come i diaconi, a santa Sofia, cattédrale di
Costantinopli.
E sopratutto vengono ordinate (Alcuni dicono benedette) nella ceremonie
eucaristica, con impozione delle mani e preghiera solenne del vescovo, a
presenza del presbyterium. Secondo il prestigioso rituale dell' ordinazione
delle diaconesse bizantine, nelloVIII° secolo, la cerimonie era simmetrica di
quella dei diaconi.
Si possono perŏ rilevare due differenze tra le ordinazioni maschile e femminile :
* la diaconessa riceve la stola come il diacono ma la indossa
intorno al collo sotto il suo velo con le due estremittă sul petto. ( Si veda "la Madonna" del mosaico di
Ravenna all' inizio del libretto e l'icona di sant'Olimpia, in po 'oltre.)
* Al momento dell' ordinazione, il diacono appogia il capo
sull' altare –la diaconessa invece no- perché non avră accesso al presbyterato.
La diaconessa più famosa all' epoca è Olimpia, amica costante di san Giovanni
Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, quando fu perseguitato. Di
quest'ultimo ci è rimasta il commovente carteggio con Olimpia.
L'icona di Sant' Olimpia è stata realizzata partendo da quella che si trova a Patmo, nel covento di Evanmgelismos.
Indossa il maforion ossia un gran velo che fascia la persona,la stola diaconale
con le estremită portate su una veste lunga.
Quelle di san Giovanni Crisostomo è un' icona russa della seconda metă del XVI°
secolo.Veste l'abito consueto dei vescovi dell' epoca
Sant' Olimpia aveva fondato a Costantinopoli un covento di
250 diaconesse di cui era la badessa. Aveva creato degli ospedali di cui curava
gli ammalati. Insegnava la dottrina e battezzava sotto condizione le donne che
chiedevano il battesimo.
Era festeggiata nei calendari cattolico e ortodosso. Fra le sante diaconesse del
calendario ortodosse vengono festeggiate pure santa Febe, santa Melania giovane
che d'altronde era romana, santa Teosobia –sposa di san Gregorio di Nysse,
santa Macrina sorella di san Gregorio di Nysse e tanti altri…Avevano un'
importante influenza spirituale.
Le Chiese orientali hanno lasciato che si spegnesse un istituzione originale che per diversi secoli era stata florida.
Le ragioni ne sono molteplici.
Il rito del battesimo per immersione che per
ragioni di pudore rendeva indispensabile la presenza delle diaconesse , vien
meno .La diaconessa diventa monaca. I diaconi non adempiono più la loro
funzione di servo di poveri e sparisce la specificită del diaconato. La
teologia ortodossa è in declino, diventata prigionera dell 'Ouest che si oppose
al ministero delle donne. Infine, dal XII°al XIV°secolo vediamo risorgere
presso i canonisti bizantini il vecchio mito della donna impura, facendola
inadatta al ministero, di qualsiasi tipo. L'influenza dell' Islam poi, che
rinchiude le donne in casa, più che non la facesse l'Oriente cristiano.
Finalmente, erano ordinate quelle famose diaconesse
orientali ? Ecco il punto di vistă del cardinal Congar.
"È una domanda sbagliata. Penso che sull'argumento ci sia una specie di
equivoco."Ordine nella Chiesa antica,"ordo","ordinare", voleva dire installare in
un certo "ordine" nella Chiesa. Non si tratta allora di sapere se é
il sacramento dell' Ordine. Lo si direbbe senz'altro oggi se si concepissero
così le cose.Ma gli antichi non lavoranavano così. Si trattava solo di venir
stabilito in un "ordo" che è originale, "l'ordo" del
diaconato femminile. Siamo certi che l'ordinazione era la stessa che per i
diaconi, lo stesso testo nello stesso luogo, il che è molto importante, a
differenza degli ordini minori. A voler
dunque ragionare nelle categorie attuali, si potrebbe dire che è il sacramento
dell'Ordine, come per i diaconi… Sarei favorevole a ristabilire, a stabilire il
diaconato delle donne. Ma in fondo sarebbe creare un ordine perché giă
ora,le donne fanno molto di più di
quanto facessero le antiche diaconesse. Cosanormalle, in queste ultime facevano
solo il necessario, in una civiltă nella
quale le donne erano tenute da parte non dovevano sopratutto prendere un
vantaggio sugli uomini, non dovevano avircinarsi all' altare.(Tratto
dall' intervista che ebbe la gentilezza di rilasciarmi il Cardinale Congar.).
La Chiesa Latina non conobbe l'equivalente di quanto visse l'Oriente : teme le eresie in provenienza
dell'Oriente e più particolarmente l'influenza di alcune sette in cui le donne
presidevano l'Eucharistia.
I concili della Gallia le evocano spesso, ma per criticare e mettere in guardia.
Eppure santa Radegonde; moglie del re Clotario I°, chiese e impose al vescovo di Noyon
che la consacrasse diaconessa. Ma non si trattava in questo caso di
ordinazione, bensì di benedizione. Essa fondŏ un monastero di gran fama.
Un altro personaggio ben noto nelle Gallie fu santa Genoveffa, patrona di Parigi :
essa non era diaconessa ma aveva ricevuto la consecrazione delle Vergini,
cerimonia solenne praticata fin dalla seconda metǎ del IV°secolo nella romana
chiesa.
Troviamo delle diaconesse nell' Italia centrale, e meridionale in quanto mogli di
diaconi e nella maggior parte dei casi in quanto badesse di monasteri. A loro
vengono ancora consegnati la stola, l'anello e il velo, secondo un rito
specifico che non è né la consacrazione abbaziale ne la consacrazione delle
Vergini.
A loro incombe quasi sempre l'educazione delle ragazze nelle scuole attigue ai
monasteri. Siamo nello XI°secolo, che come in Oriente conobbe il tramonto delle
diaconesse.
Dopo, si tratta di sopravivenze storiche : alcune monache benedettine, certosine
indossano ancora la stola per alcuni atti della liturgia.